Nota
I seguenti componimenti hanno un carattere volutamente emblematico, in quanto esso si riconduce in maniera diretta allo stile artistico-espressivo dell’autrice in auge da anni, a cui ella non riesce a separarsi né a maturare un’espressione con elementi più semplici.
Viola di morte
Verranno le tue mani a sfiorare la pelle
nel dicembre eterno, decadente del mio sfarzo?
Odi il mio lamento, la redenzione che non cerco.
La mia schiena, di graffi e di tempo,
che nel nascosto germoglio si impicca all’orizzonte
barcolla con me, follia!
Vorrei fermarti e incidere un taglio
profondo come la mia agonia.
In effige la santa Verità
Veglio su di te,
celata al tuo sguardo e sconfessata al vento.
Immaginerò il tuo amore, sì come in vita ho fatto
ma non dovrò patire il tuo dissenso.
Mio nemico, mio Giuda inquisitore
rimemoro col buio il vuoto tra i culmini
mentre imprimi dello sfacelo l’impronta sul mio viso
sbiadito,
rigando di getto la guancia.
Come un tamburo a lutto
Nel grembo sterile della mia stanza
ovatto l’esistenza, nel lenzuolo guardinga,
nelle pieghe distorte dei punti di vista.
Aleggiano incerte delle nuvole perse
sui ritratti abbozzati dei miei sogni interrotti
sbandando a ritroso e perdendo gli istanti
che crude lancette s’infilzano sotto alla pelle.
Scendemmo nel gorgo
Dal tuo sguardo perverso
riverso in segni sul velluto
alle paure di cantina
corrose dall’assenso muto.
D’espiazione Amore in Morte
il silenzio non ha colpe
si estorce la vita
esprimendo il mencio vizio.
E chiuderà la bocca al vento
come un bacio violento.
Dell’immortalità aborrita
Dal gotico tormento
sigla me, suo testamento
– manifesto e sacrificio –
di un aborto d’uomo mal riuscito
che preme a recitar la redenzione
per proteggere dalla piaga
la preghiera del suo infame nome.
Brindo rosso al mio futuro:
la vita scorre nel canal tra le sponde dell’Inferno
stringo sola
i lembi a forza
dove vagavano le ombre
restan sfregio cicatrice
sulla polpa fino al giro di coscienza.
Cosa leggi in quelle macchie? Cosa vedi nei miei trucchi?
L’esistenza e il suo riscatto io li conservo dentro agli occhi.
Spoglia.
Lui, attore convulso
che erra tra i sé della medesima messinscena
torcendo alle luci l’ultimo spasmo
trasgredisce il mio bozzolo di marmo.
Ferma.
Nessun fiore adagiato per te sulla tomba
dove nulla mi assomiglia
e niente si compone
ma smuove la tua putrefazione!
A te per ogni notte una corolla di lavanda*
ché pian piano ti traghetta posseduto viceversa dalle quinte del mio grido
e giostra sortilegio del destino già adempiuto.
Ormai persa.
*Nel linguaggio dei fiori la lavanda simboleggia diffidenza e in generale il prestare attenzione. All’interno dei cespugli si pensava facessero i nidi i serpenti, nonché api e calabroni venivano attirati dal profumo intenso.
I suoi versi sono profondi e denotano una spiccata sensibilità; alcuni sono tristi e malinconici, altri molto dolci.
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La scrittrice esprime i suoi pensieri giocando con le parole
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Questa ragazza riesce sempre a farmi venire i brividi, riesco a sentire le emozioni da lei descritte con intensità. Argomento che non deve essere dimenticato.
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Hai la poesia nel sangue!!!!!!
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Potenti ma malinconiche
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Questa ragazza merita il meglio del meglio.
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TESTO ELIMINATO DALLA CLASSIFICA.
PER CHIARIMENTI RIVOLGERSI A lemezzelane.concorsi@gmail.com
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Le parole che usa arrivano fino nel profondo come se avesse la giusta chiave per aprire la porta della nostra anima…e toccare l’anima, non è capacità di chiunque.
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ogni volta i regali emozioni
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