Illusione
Ricordo quei giorni
quando ancora la tua mano
stringeva la mia nelle carezze
che mi cullavano di notte.
Ora so che s’ingannavano gli occhi:
la tua voce era quel canto di sirena
che mi ha stregata, confondendo
le idee e cambiando la realtà.
Non osavo starti lontana, non capivo l’errore.
E chiamavo amore i lividi sulla pelle.
Convinzione
Ci saranno i sorrisi a confortarmi e
il tuo respiro negli abbracci sempre pretesi, mai donati.
Sarò forte nella scelta di restare per guidarti quando
ti pentirai, ancora e ancora.
Nel silenzio delle lacrime perdonerò
l’accusa che sia colpa mia, che sia giusto, che sia normale.
Ci saranno ancora dolore e tristezza e
Un sorriso amaro per celarle.
Indifferenza
Se potesse la mia pelle canterebbe
il dolore di giorni passati a
maledire la vita a pregare per un domani
che forse non c’era.
Ma non ha più peso la mia voce:
si scontra con l’indifferenza di chi
non vuole vedere e credere alle mie parole
vestite di bugie dalla disperazione.
Non restano che le lacrime, ora.
Non resta nulla dentro di me
dopo il suo tocco.
Rassegnazione
Raccolgo i cocci di questi sogni infranti;
ride di me il fato maligno
mescolando le sue carte sulla
pelle nera di lividi.
Darò a ciò che sento un nome,
la forma di versi d’inchiostro,
il contorno di preghiera nelle
notti buie senza stelle.
Forse così troverò pace,
forse così la loro eco smetterà
di assillare la veglia e il sonno.
Fine
Strappami il cuore,
questo gomitolo di dolore
dal battito assurdo che invano cerca
la pace nel covo di spine.
Prenditi l’anima.
il vacante bagaglio che mi trascino dietro
insieme alle mie ossa stanche e rotte.
Uccidimi pure
e dissolvi nel vento questo amore malato e
ciò che resta della mia anima a pezzi.