Il pianto del vento ( A Ipazia)
Sanguina la luna, stanotte.
Si spengono anche le stelle,
gli ultimi riverberi brillano
nella notte luccicante
quando ancora tutti i sogni
sono antiche memorie
Un peplo si agita nel vento
scosso dalla dama dal nero manto
seduttrice di uomini famelici
i volti sporchi di odio
e di cenere grigia caduta
da un rogo di cielo e di nubi
Piangono gli antichi dei
agitandosi tra le pietre
dell’antico tempio.
“Ipazia, Ipazia, dove sei?”
Nella piazza, dove si raccontava
di lune, di stelle e pianeti
una pira di fuoco lambisce la notte.
Le pietre conservano ancora
il pianto del vento
Rain – A Yara Gambirasio
Voglio pensare
ad ali di farfalla
e tu in silenzio
a osservare il mondo
che a te fu portato via
Il tempo cola
sotto fili di pioggia
e catene di giorni
e sui vetri opachi
scorrono rivoli
di fragili ricordi
Non ha colore
la pioggia d’autunno
non ha nessuna voce,
solo il rumore
di un novembre distratto
e foglie calpestate
Sogni a matita (Ad Anna Frank)
Il dolore arrossa gli occhi
nel tuo volto ancora fanciullo.
Lo sguardo è lontano,
assorto fra i drappeggi
d’una notte che oscura
anche le stelle
Vagano sciolti
bramosi di risposte
i cupi pensieri,
è tempo d’abbandoni,
di anni che non torneranno
La penna tratteggia
sogni a matita
immagini di giorni già perduti.
Dietro le pagine bianche
un petalo di rosa senza linfa,
senza più l’odore della primavera
I rami delle memorie
Così ti ho visto
mentre ti sussurravo
il mio ultimo addio
nel silenzio ovattato
vestito di tristezza
Soffiava un vento ostile
a trascinare via le foglie
e il lento scricchiolio
dei passi stanchi
Rincorrevo il tuo ricordo
lungo i rami delle memorie,
gelide come fiocchi di neve
nel giardino d’inverno
A entrarci dentro,
anche io sfiorivo poco a poco
respirando lo stesso silenzio
della neve e del suo triste oblio
Mi chiamo Ilaria Alpi
Il deserto narra la mia voce
e quel dedalo di memorie
che non ho vissuto.
I grani di sabbia celano invano
le orme dei miei passi.
In questa notte di marzo,
vedo solo ombre nere,
non riesco più a sentire
nemmeno la voce del vento
e il sussurro della sua eco.
Mi chiamo Ilaria Alpi,
non sono andata via,
non sono andata via
Sono solo partita
per un altro lungo viaggio.
Mia madre in segreto,
piange ancora il mio nome.
Complimenti! Ho apprezzato in modo particolare “Il pianto del vento” dedicata a Ipazia: una figura interessante che ho approfondito attraverso delle letture e che le tue parole hanno centrato
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ti ringrazio tantissimo Dora ❤
"Mi piace""Mi piace"
Sono bellissime queste poesie di Eufemia Griffo: autentiche ed emozionanti, tristi e dolcissime, perfette per ricordare e rendere omaggio a queste donne straordinarie , dal tragico destino. Sono versi che sembrano sgorgare direttamente dal cuore e direttamente al cuore arrivano. In particolare , la poesia dedicata a Yara mi ha colpito profondamente (forse anche perché ho una figlia della stessa età). Il personaggio di Ipazia mi affascina e mi incuriosisce, sicuramente leggerò qualcosa su di lei. I versi per Anna Frank e Ilaria Alpi : delicati e commoventi. Bravissima Eufemia!!!
"Mi piace""Mi piace"
L’ha ribloggato su Il fiume scorre ancorae ha commentato:
La pelle non dimentica, edizione 2018. Le mie poesie in gara per il premio.
"Mi piace""Mi piace"
Versi che ispirano commozione, sentimenti di tenerezza.
Una spontanea volontà di cantare con delicate assonanze e allitterazioni appropriate la freschezza della donna.
L’immagine è quella della vita che continua oltre la morte, dell’eternità nonostante l’incompiutezza.
Si avverte la mancanza attraverso suoni soavi , metafore appena accennate, in un fluire crescente di sensazioni calde e confortanti.
Sono dialoghi tra donne questi canti.
Leggerli riempie il cuore di fiducia e di grazia.
Un tocco di maestria nella comprensione dell’animo femminile. Complimenti!
"Mi piace""Mi piace"
Poesie commoventi, che emozionano. Emerge la grande capacità di Eufemia di far parlare la natura, le immagini, ed esprimere con esse i sentimenti più profondi. La tragedia non è mai menzionata in modo esplicito ma evocata attraverso simboli struggenti. Ogni poesia è diversa, è l’espressione della persona a cui è dedicata, colta nella sua essenza. La metrica è tesa, drammatica ma anche dolce, malinconica. Su tutte queste fini, una speranza: quella della memoria che ancora tiene vivo il messaggio.
"Mi piace""Mi piace"
Da queste liriche emerge la grande sensibilità dell’autrice, oltre che le sue capacità poetiche. Una donna che racconta di donne, così lontane tra loro nel tempo e nello spazio, accomunate da un destino crudele. Eppure, in queste poesie, teneramente malinconiche, la crudeltà di quel destino non viene menzionata; la si intuisce dall’uso delle delicate metafore e dal sapiente accostamento di sensazioni e sentimenti umani agli elementi della natura: un dolore, immenso, condiviso.
“ … Le pietre conservano ancora il pianto del vento …” Questi versi mi hanno colpito particolarmente: alimentano la memoria che dà speranza e forza. Complimenti, Eufemia.
"Mi piace""Mi piace"
Come culla di bimbo, carezze di madre e vento che soffia.
Toccano sempre il cuore le parole di Eufemia e incidono la pelle: delicate e potenti.
Complimenti.
"Mi piace""Mi piace"
Sorprende la capacità dell’autrice di tratteggiare con pochi versi la storia e la personalità di donne così diverse tra loro eppure così vicine per il loro triste destino. Personalmente sono conquistata dalla figura di Ilaria Alpi, le parole di Eufemia ti fanno sentire nel profondo il dolore di una morte così crudele e ancora avvolta nel mistero.
"Mi piace""Mi piace"
Le tue parole, delicate come il sussurro del vento, ci accompagnano nella vita di queste donne con discrezione, quasi in punta di piedi.
I tuoi versi diventano sempre più maturi e profondi. Bellissimi. 😘
"Mi piace""Mi piace"
Il dolore di queste donne si è fermato nei luoghi che le videro andare via. La morte di Ipazia, quella di Yara, Anna e Ilaria hanno in comune la presenza attiva della natura, delle stagioni, come un abbraccio materno e consolatorio, una natura madre che stringe a sé le sue figlie perchè non vedano l’orrore.
Bellissimi versi, congratulazioni Eufemia
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ho talmente amato questa poesia ”Il pianto del vento” che non saputo resistere a tradurla in francese, la mia lingua madre :
La lune saigne ce soir.
Les étoiles s’éteignent aussi,
les dernières réverbérations brillent
dans la nuit scintillante
quand tous les rêves sont encore
d’antiques mémoires
Un péplum s’agite dans le vent
secoué par la dame au manteau noir
séductrice d’hommes voraces
les visages sales de haine
et de cendre grise tombée
d’un bûcher de ciel et de nuages
Les anciens dieux pleurent
s’agitant parmi les pierres
de l’ancien temple.
“Hypatie, Hypatie, où es-tu?”
Sur la place, où l’on racontait
de lunes, d’étoiles et de planètes
un bûcher lèche la nuit.
Les pierres conservent encore
les pleurs du vent
"Mi piace""Mi piace"
Arrivo l’ultimo giorno per gustarmi pienamente queste cinque poesie di Eufemia che ho amato moltissimo. Soprattutto tributo alla piccola Yara e poi a Ilaria e alla grande Ipazia.
Sai sempre trovare le parole giuste per celebrare l’anima cara Eufemia.
Un saluto da Maria D.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Parole che toccano il cuore.
"Mi piace""Mi piace"
Sempre mi emoziona leggerti, perché conosco dal profondo ciò che in te muove la parola, mi soffermo su una in particolare, A Yara Gambirasio, perché una bambina come tante, una di quelle che ottano contro il disumano giornalmente e che però non ce l’ha fatta. Il pianto del vento è poesia pura, quella che produce una sospensione temporale e annulla ogni commento.
Un caro saluto, Valentina
"Mi piace""Mi piace"
Molto colpita; versi che penetrano nell’anima. Meravigliose dediche che colpiscono nel cuore. Lucia
"Mi piace""Mi piace"