1 Violenza
Sei stata immancabile solitudine,
sei stata quel leggero bisogno di scappare,
che ha accompagnato tutti i miei anni migliori.
Sei stata quel dolore che mi ha fatto scoppiare
di fronte a due occhi amici,
che mi sussurrava piano di allontanarli.
Sei stata quella violenza inaudita
che non tutti possono comprendere,
perché poi per compensare
mi son circondata di maschere ipocrite.
Allora i capelli che non assumono più forme creative
e la pelle un po’ meno fresca mi indicano che è tempo,
per la mia anima,
di lasciarti andare come si fa con un eterno dolore.
Mi passi accanto e provo solo un lieve disagio.
Lo specchio mi riporta fissa nei miei occhi più oscuri che scuri e lì,
nel bosco delle mie paure,
ritrovo la via della luce.
2 Mi abbraccio
Sono pasto o sto mangiando?
Mi guardo i piedi o sono stelle?
Cresce la saliva da mandar giù
di fronte ai dubbi.
Pesco un tassello di pensiero e raccolgo una fresca voce tra la folla.
Propongo ricette di parole da poter condividere.
Assaggio il sugo.
E mentre mi guardi assorto io rido,
poi piango e mi abbraccio.
3 A me stessa
A brandelli le vesti
come l’anima riflessa
nei tuoi occhi pece.
Non ritrovi dove hai riposto
la borsa, le chiavi, le tue speranze.
E non ti fidi di una mano tesa.
Temi un sorriso.
Temi l’amore.
Ti lavi spesso e non ti senti mai
veramente pulita.
Non sei tu.
Non ti riconosci, non ti ami.
Come nessuno ti ha mai amata.
Anima ferita, barattata
e gettata ai bordi di una strada sbagliata.
La fiducia è intrappolata
da qualche parte in te,
ma dove?
Ed ogni sorgente creatrice è come prosciugata.
Dove i sogni?
Le mani e la voce tremano.
Preda spaventata,
ti commuovi alla vista dei fiori che appassiscono.
Sei stanca della vita.
Ma non è colpa tua.
Non hai colpe per quella grandine
che ha investito la tua sensibile e giovane epidermide.
Il dolore è indelebile,
ma rinascerai.
4 Solo mia
Qualcuno o qualcosa ha rapito
la mia anima.
Sono qui. Rinchiusa nella stanza più interna
della mia dimora.
Gli ospiti lo sanno.
Danzo.
Posso liberarmi solo così.
Muovo le mani.
Le osservo.
Ogni parte è un confine proiettato.
Se cerco una porta,
una porta mi appare.
Posso uscire.
Riprendere possesso di me.
Danzo.
Muovo un piede. Scivolo.
I fianchi son fili d’erba al vento.
Seguono il suono.
Lascio le spalle.
Mi muovo in passi nuovi.
Danzo libera e sono fuori
da ogni prigionia.
Sono mia.
5 Basta paura
Mi avvalgo della facoltà
di riposarmi dalla vita,
di percorrere strade inusuali,
di essere diverso.
Mi avvalgo della facoltà di praticare il silenzio,
di partorire idee e rinascite, di cambiar pelle.
Mi avvalgo della facoltà di contraddirmi,
di farmi male, di farti male,
di sbagliare.
Che sciocchi che siamo.
Mi do la possibilità di dipingere
la sensazione di un abbraccio,
di tener testa alla presunzione e
di andarmene senza lasciar traccia.
Stigmatizzata nell’anima,
resa bandiera da piantare
sulle vostre terre,
schiavizzata dal terrorismo silente
di questa società
scelgo con maestoso coraggio
la libertà alla paura.