Bambina che sogni
(Dedicata a G.)
Mia piccola bambina
che regali sogni
a un mondo d’orrori,
li vedi volare via
dal tuo lettuccio caldo,
abbandonano il cuscino
che ha raccolto le tue lacrime.
Il vento li trascina
in luoghi remoti
dove la realtà impietosa
li abbatte…
dove la realtà impietosa
si abbatte…
come quelle mani
che ti arrossano la pelle,
che ti strappano i capelli,
che ti schiantano le costole
in un giorno di giugno
come tanti.
Petalo stracciato
Ansiti che si perdono
nel buio di una stanza
che non conosce calore.
Grida mute, azzittite
da una mano premuta
su una bocca violata.
Occhi di brace
promettono l’Inferno
a un’anima senza colpe,
che piange e implora
una pietà negata.
Stracciato è il petalo
da una lama di carne,
che spinge violenta,
insaziabile affonda.
Nient’altro rimane
che un fiore calpesto
fra lenzuola sfatte
lorde di sangue.
Sorella mia
Dolcezza di sguardi
di occhi ormai opachi,
ultimo sospiro
di un petto squarciato.
Un bacio vola,
raggiunge una stella
che si spegne pian piano.
Sorella mia,
sconosciuta e lontana,
sale il pianto
di figli senza madre
che una mano indegna
ha strappato alla vita.
Sorella mia,
ci accomuna il destino
e questa terra aspra
che accoglie e inghiotte,
dove sangue e lacrime
si confondono.
Sorella mia,
tu donna come me
vittima dell’Odio
mascherato da Amore.
La speranza è fuggita
dal Vaso incrinato:
sul fondo è rimasto
solo un ricordo confuso
di te e di me.
Braccia aperte
Sono un grido
strozzato
che nessuno ha udito,
sono lacrime
seccate
su guance ceree.
Sono la paura
che si nasconde
fra le ombre
di occhi sbiaditi,
sono un ramo
trascinato dal mare
in tempesta.
Vittima del silenzio
e di sguardi distratti,
di una lama piantata
nel cuore ormai muto.
Pallida illusione
di un viso ridente
e di braccia aperte
per ricevere abbracci
ora inchiodate
a una croce d’asfalto.
Schiava
Farfalla senz’ali
in una strada buia,
schiava
di un lampione
che ti ha reso
lucciola,
preda.
Un corpo
non più tuo,
ma di altri,
col suo Sacro Tempio
profanato.
Vorrei regalarti
ali d’aquila
per volare lontano.
Ali forti
per contrastare
il vento impetuoso
di una vita sospesa.
Vorrei regalarti
l’amore
che nessuno
ti ha mai promesso,
scaldare le tue membra
stanche
e dirti:
mai più schiava,
ma libera.