Le antiche pietre
Alle porte dell’inferno
invocate pietà a chi non sa ascoltare.
I figli del diavolo giocano con le anime pure
il perdono è solo un suono irrisorio
nelle loro menti crudeli.
Prima che il gelido inverno
ceda il passo alla fremente stagione,
s’insinua la concretezza
dell’addio che fuggite a ogni ora.
Sui vostri occhi feriti
zampillano solo gelide lacrime
cadute nel grembo della terra per poi farsi neve.
Le antiche pietre celano le vostre memorie,
il tempo guardiano le disperde
in balia di violenti tempeste.
A tutte le donne vittime di uomini violenti dal cuore oscuro.
Proserpina
Figlia di antichi dei,
non aver paura del silenzio,
le ombre inseguono la notte
e a dissiparsi vanno lente
nelle braccia del sole nero.
L’inganno dell’amore
spezza l’ultimo fiore appena colto
come il giunco sferzato dal vento
quando la pioggia cede alla furiosa tempesta.
Oh l’antico destino dell’amore
distrutto dell’inganno di seducenti parole.
Su quell’antica riva dove ancora germogliano
i dolci caprifogli nelle sere d’estate,
il vento si mescola al profumo dei tuoi stessi respiri.
Un dì tornerai sulle sponde dell’Ade
l’eterno regno delle oscure ombre.
Ad attenderti tua madre
e gli antichi dei, in silenzio
a piangere ancora la tua triste sorte
Proserpina era figlia di Cerere; rapita da Plutone mentre raccoglieva fiori sulle rive del lago Pergusa a Enna e trascinata sulla sua biga, ne divenne la sposa e fu regina degli Inferi.
Musica d’un antico clavicordo (A Sharon Tate)
Nelle profonde selve
sulle rive del fiume infernale,
musica d’un antico clavicordo.
Alla luce del plenilunio
una donna brama ancora
pallide visioni d’amore
nelle paludi del sogno.
Tra le sue giovani braccia
culla un bambino mai nato
nell’algido abbraccio dell’ultima aurora
ove germogliano tenebre oscure.
Sembra soltanto un sogno antico
eppure ora dorme nel pozzo oscuro
dove si specchiano lune nere e infide stelle.
Il palcoscenico resta vuoto
senza attori né comparse.
Nelle sale gremite di fantasmi
soltanto un tristi silenzi.
Sharon Tate fu acclamata come una delle novità più promettenti di Hollywood e la sua fama crebbe in seguito al matrimonio con il regista franco-polacco Roman Polański. Sharon Tate venne uccisa nella sua casa di Beverly Hills al 10050 di Cielo Drive, insieme a quattro amici, dai seguaci di Charles Manson. Al momento dell’assassinio l’attrice era all’ottavo mese di gravidanza.
Gemme vestite di lacrime (A Yara e alle altre)
Nel sordo rumore di ottobre
indifferenza di passanti
avvolti dal sole del colore delle ombre.
Una fanciulla giace riversa
agli angoli di un cielo smarrito.
“Madre, abbracciami”
sembrano dire le sue labbra
sulla piccola bocca.
Nella fredda notte d’autunno
le ultime stelle sono gemme
vestite di lacrime,
dimora di tutti i sogni perduti
nel tempo del riposo
e delle silenziose attese.
Anche nel 2019 molte giovani donne sono state vittime di femminicidio. Un fenomeno che non conosce nessun arresto. Ogni giorno si stima che in Italia ottantotto donne sono vittime di atti di violenza
Come astuti giocatori di dadi (A Nausicaa e alle altre)
Nausicaa cammina sulla bianca spiaggia
cercando invano il dio guerriero
e l’illusoria eco della sua voce.
Quante storie ha tessuto il Fato,
una lunga e sinuosa tela di effimere parole
poste accanto una ad una
e cucite sul suo giovane cuore
Alcuni uomini posseggono menti acute
il loro amore è come un fiume
in balia del vento in inverno.
Non s’accorgono dei cuori affamati d’amore,
non s’accorgono dei soffocati lamenti.
Come astuti giocatori di dadi
soppesano anime ignare
dannando il loro amore in eterno.
Questa notte sanguina anche la luna
mentre tu contempli anfore vuote sepolte sulla spiaggia
come conchiglie solitarie sul bordo del mare.
Camminerai ai bordi dell’Ade
bussando invano ai suoi cancelli chiusi.
Inutilmente Caronte invocherà il tuo nome
mentre tornerai all’amato mare
per poi morire una volta ancora.
Come Nausicaa, ci sono molte donne che credono nell’amore per poi scoprire che le loro sono passioni cieche che conducono alla dannazione; c’è violenza anche in questo gioco perverso.
Che dire … Un brivido!
Emozione pura.
Complimenti Eufemia👏👏👏
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Parole che riportano al dolore più intimo, un dolore che ognuno conosce come proprio, seppure universale !
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Le poesie di Eufemia Griffo toccano una tematica estremamente dolorosa, fatta di lacrime (“gelide lacrime”), di silenzi e di tenebre oscure. Leggendole, il lettore si trova totalmente immerso in questi scenari di abisso. Sente acutamente il dolore perché l’autrice lo coinvolge mediante un uso di parole ispirate, sentite e che toccano più livelli sensoriali. Il dolore è schiacciante. Tuttavia, tra le righe, Eufemia riesce a far infondere nel lettore un senso impalpabile di elevazione spirituale, di distacco. Un senso che va al di sopra della ferocia e delle meschinità. È la voce delle donne vittime. Una voce sottile, strappata e gettata lontano ma che comunque echeggia tra la polvere del tempo, nel vento…più vivida e vera che mai!
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Poesie molto belle, intense e struggenti. La mia preferita: quella dedicata a Nausicaa
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Eufemia, con le queste poesie, affronta un tema complesso e doloroso e riesce a farlo attraverso versi pervasi da una forte empatia che si trasmette al lettore, regalando così forti emozioni.
Dolore, rabbia e amore si mescolano in quelle “gelide lacrime” che si fanno neve.
Una dolorosa tenerezza mi pervade in quel “culla un bambino mai nato”, quasi a protezione dalla ferocia che ha animato la mano massacrante.
Ciò che ha sciolto il mio pianto di madre è ” Gemme vestite di lacrime”; un dolore universale che prende il respiro.
Queste poesie sono lance tese verso la meschinità e la crudeltà che invade il nostro sociale, sono urla di donne come schiaffi a chi fa finta di nulla dinanzi a questi atti di violenza.
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