Vorrei
Vorrei raccogliere i pensieri
Riavvolgere i momenti di me come filamenti di un sogno
Ricomporre ogni cosa che è stata,
Fino a quel giorno, a quella sera
Quella gelida sera d’inverno
Vorrei annientare il ghiaccio dei suoi occhi
cancellare il gelo tagliente delle sue mani avvolte su di me
come spire di un serpente velenoso
dimenticare il vuoto della mia anima persa dentro un destino che non avrei voluto
Sto ripercorrendo i pezzi del mio io sbriciolati nel buio di una sera
Vorrei trovare un varco, una luce che mi eviti di rivivere ciò che è stato
In quella lunga interminabile sera
Quando la vita mi è crollata addosso
Quando il peso di qualcosa di sporco su di me mi ha schiacciato
Quando qualcuno ha annientato ciò che ero, i miei entusiasmi
Vorrei ritrovare i miei sorrisi
Soffocati nei meandri di un desiderio vile
In una sera lunghissima, strana
Un ricordo che non riesco a sostenere
Che ormai è dentro la mia pelle per sempre
Alzo i miei occhi e mi trovo persa dietro al vetro della mia stanza
Una stanza buia che non so più riconoscere
La pioggia che cade e bagna quel vetro sembra accompagnare il ritmo delle mie lacrime
Lacrime d’inverno, di un inverno gelido e opprimente dentro
Non so se riuscirò più a rialzarmi
Vorrei
Vorrei tanto…
Peccato
Peccato aver sprecato una vita
Come goccia di acero che scivola copiosa a terra
Avvolta nel manto di un egoismo becero
Peccato aver soffocato i sospiri e la voglia di sorridere
Persi dentro una forza che è debolezza estrema
Peccato non aver saputo amare
Peccato
Io adesso vivo sopra ad una nuvola
Avremmo potuto incontrarci nell’azzurro del cielo
Avremmo potuto incrociare il meglio di noi
Avremmo potuto semplicemente amarci
Peccato, davvero!
Dammi madre
Dammi Madre Celeste la forza che non ho più
Dammi il coraggio che non trovo nei miei passi stanchi
Dammi un arcobaleno di momenti che posso rivivere ancora
Dammi la leggerezza di lasciarmi sfiorare da un brivido ancora una volta
Ti chiedo di darmi,
ma poi, non so
Non so se troverò più il coraggio di amare
Non so se troverò più la forza di rivivere un’emozione
Intanto mi affido a te sicura che mi avvolgerai, tu si, nell’immensità del tuo candore.
Ero
Ero foglia leggera che si cullava nell’aria del mattino
Ero brezza fresca dei mattini d’inverno
Ero sole che riscaldava i passi
Ero arcobaleno di primavera per vedere il colore e il bello di ogni cosa
Ero tutto questo e molto altro ancora
Ero quello che adesso non sono più
E che mai più ritornerò ad essere.
Ho fatto un sogno
Ho fatto un sogno
Ho pensato a Bea
L’ho vista dietro ad uno specchio
Ho visto occhi che non so riconoscere
Ho sentito sospiri che impallidiscono il cielo
Ho udito un silenzio fatto di suoni di un dolore profondo
Che rimbomba nel vuoto dei miei pensieri
Vorrei uscire da quel sogno, ma non posso
Quel sogno si è vestito di realtà, di cruda e triste realtà
E ormai non rimane più niente
Forse c’è solo il ricordo.